martedì 22 febbraio 2011

Notturno


Abbracci una canzone, la fai tua, fai sì che ti accompagni in questo momento, difficile.
E’ un po’ come una storia d’amore, lei non ti abbandona : l’hai scelta tu, l’hai scelta ora perchè vuoi compagnia, vuoi una melodia che ti comprenda e che non ti abbandoni. Come puoi farcela adesso che tutti l’hanno fatto, adesso che ti senti cosi maledettamente sola e non hai voglia di sentire nulla, nemmeno i tuoi pensieri? Come potrai farcela sapendo che sei troppo fragile (o forse semplicemente credendo di esserlo?)
ti sei scelta un brano, di Chopin, perchè quel compositore che ormai è morto da troppo ti è vicino più che mai in questo momento: le note sembrano abbracciarti dolcemente e non c’è altro che desideri in questo momento se non abbandonarti alla dolce malinconia del notturno. Notturno velato, notturno vellutato, notturno dolce, notturno amaro, notturno scuro, notturno illuminato, notturno in città, notturno sulle spiagge abbandonate della tua cittadina marittima preferita, notturno di lacrime, notturno di sorrisi, notturno di ‘vorrei farcela’, notturno di ‘non ce la farò’, notturno di conquiste, notturno di risate, notturno di stanchezza, notturno un po’ amico, notturno un po’ mamma, notturno un po’ geloso, notturno un po’ cattivo...
Guardi fuori dalla finestra per carpire la luna, e ti ritrovi davanti alla tapparella. Se basta semplicemente alzarla, allora perchè non lo faccio? Perchè non premo un bottone e mi godo la luna, e qualche stella su un bellissimo sfondo blu scuro? Perchè preferisco crogiolarmi in questo senso apparente di tranquillità, che tranquillo non è affatto: perchè preferisco essere sopraffatta dalla tapparella, piuttosto che alzarla?
La musica è forte nelle mie orecchie, mi sprona ad abbandonare tutto, a dedicarmi solo a lei: mi promette che mi amerà per sempre, le sue note sono così sublimi che non riesco a non crederle e in un secondo mi abbandono a lei, giovane amante inesperta nei meandri di un amore enorme, indescrivibile. Lei sa come comportarsi, sa cosa dirmi, sa cosa promettermi, lei mi accudisce e in un istante mi sento al sicuro, mi sento io, mi sento felice: non mi abbandonerà, non ora.
L’iPod si spegne ed è silenzio.

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